Il Cantiere del Baco nasce nel 2013 come iniziativa della cooperativa sociale Onlus CANTIERE DELLA PROVVIDENZA di Belluno. Si concretizza passo a passo attraverso il rilancio della gelsibachicoltura, attività tradizionale, dimenticata e scomparsa, che può offrire nuove opportunità per il territorio, in termini economici, occupazionali, sociali, culturali ed agro-ambientali.
L’obiettivo è quello di ricostruire una filiera moderna, inclusiva, etica e sostenibile della seta, 100% italiana.
Attività:
- Animazione territoriale e comunicazione sociale per la Rinascita della Via della Seta in provincia di Belluno;
- Laboratori di sperimentazione e innovazione in gelsibachicoltura;
- Laboratori di didattica agro-ambientale;
- Inserimento di persone fragili intorno all’attività di allevamento di bachi.
Partners:
- In collaborazione con:
Agenzia Veneta per l’Innovazione nel Settore primario
- Con il supporto tecnico-scientifico di:
Unità di ricerca di apicoltura e di bachicoltura (Padova)
- Con il sostegno di: (2014/15/16)
Comuni della Provincia di Belluno
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Il Cantiere della Provvidenza è socio fondatore di:
Piattaforma innovativa per la Via etica della Seta 100% italiana
Associazione Italiana Gelsibachicoltura
Il Cantiere della Provvidenza, attraverso la sociètà agricola – società benefit Cantiere Verde partecipa alle attività:
- della rete agricola veneta Bachicoltura Setica
- del progetto Serinnovation (PSR Veneto 2014/20)
Informazioni:
Eric E. van Monckhoven
+39 3312068969
UN PO’ DI STORIA
" Nel 1889, la bachicoltura interessava piu' di un migliaio di allevatori nelle campagne di Fonsazo e circa 700 in quelle di Feltre dove si coltivavano diverse varietà di baco per un ammontare di circa 117.000 kg di bozzoli prodotti." In 'La montagna veneta in eta contemporanea.' p 70, Antonio Lazzarini, Ferruccio Vendramini
Lo sapevate che…il baco da seta ebbe nei secoli passati un ruolo economico eccezionale, al punto tale che la sua produzione condizionava i mercati? L ’Italia aveva una produzione di bachi significativamente superiore a quella di Francia e Olanda, altri grandi paesi produttori. Nelle campagne del diciannovesimo secolo c’erano vaste aree di produzione del baco da seta, con piantagioni di migliaia di piante di gelso (i bachi sono ghiotti delle foglie di questa pianta che produce i dolci frutti delle more). Anche nelle nostre campagne venete la produzione era abbondante e le numerose famiglie si dedicavano molto alla bachicoltura. Oggi, la gelsibachicoltura potrebbe offrire nuove opportunità sia dal punto occupazionale che economico, in particolare nelle aree ancora ‘pulite’. I bachi da seta sono scomparsi a causa del massiccio uso dei pesticidi. E fermo restando che il costo della seta è raddoppiato nel giro di pochissimo tempo e che rappresenta lo 0,1% di tutte le fibre tessili in produzione, il campo del suo utilizzo va esteso alla ricerca scientifica, alla medicina, alla farmacologia, alla nanotecnologia, all’artigianato di lusso e alla mangimistica, permettendo rivoluzionari scenari.
SETA: L’ANTICO MATERIALE DEL FUTURO (Video)
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